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Sfidando le leggi anti-LGTBQ della Russia, una performer queer di 21 anni rischia la vita esibendosi in costumi surreali in tutta Mosca. Le performance pubbliche radicali di Jenna Marvin fondono arte e attivismo in questo documentario SXSW. Sono sicuro che molte persone scriveranno del valore dell’eccellente documentario di Agniia Galdanova sulla performer drag queer russa Jenna/Gena Marvin (nata Gennadiy Chebotarev), in particolare alla luce della continua persecuzione dei membri della comunità LGBTQ+ nella Russia di Putin. Non si può fare a meno di essere colpiti dall’audacia di alcune delle proteste, dei video e delle acrobazie di Gena, un merito per lei ma anche per le vaste reti di persone coinvolte, molte delle quali temono per la propria sicurezza personale. Tuttavia, per me, vale la pena sottolineare anche la cinematografia di “Queendom”. I titoli di coda del film sono così scarsi che sembra che sia stato girato quasi interamente con una telecamera del telefono, da Galdanova o dal suo direttore della fotografia Ruslan Fedotov, il che è straordinario, davvero, un’opera d’arte a sé stante. In pratica, puoi realizzare un grande film con il tuo telefono. Ma non lasciarti trasportare. Alcune persone puntano la loro telecamera su qualcosa e scattano una foto, ma i registi preferiscono stare dietro a ciò che stanno guardando e vedere cosa sta realmente accadendo. Nelle mani giuste, un’immagine può trasmettere un significato più profondo. I russi conoscono tutto di questa forma d’arte, ovviamente, con la loro famosa industria cinematografica. Spesso, è solo una questione di semplice tecnica, come tenere una scena un po’ più a lungo per dare allo spettatore la possibilità di assorbirla più pienamente. Le lunghe e ombrose riprese nella città natale di Gena, Magadan, un porto di spedizione nella Russia orientale, ad esempio, vengono utilizzate come sfondo per uno strano incontro di shopping, un “mini” film sui russi. dramma che termina con una lezione di storia su come la città fosse utilizzata come snodo di transito per i prigionieri politici durante l’era di Stalin. A Mosca, dove studia Gena, una lunga passeggiata in costume fino alla Piazza Rossa mostra le reazioni delle persone che incontra, tra cui il personale militare in metropolitana, ecc. Ampie sezioni di conversazione in “Queendom” completano la trama di base e creano la narrazione del film, e molti dei post video di Gena su meravigliosi personaggi underground sono abilmente intrecciati nel tessuto generale. Davvero, stai assistendo all’arte, potresti essere in una galleria d’arte. La sua espulsione dal college di Mosca per aver partecipato a una protesta anti-Putin vestita con un costume provocatorio nei colori della Federazione Russa è intervallata da incredibili riprese di dramma improvvisato. Ci sono anche momenti surreali, come il giro in un parco divertimenti vestito di una lamina di bronzo lucido, seguito da Galdanova qualche swing dietro, veramente ispirato. Troppi per essere menzionati. Guarda e vedrai! Merito all’artista, ma altrettanto merito all’arte del film… entrambi sono consequenziali e degni di attenzione. Sono sicuro che “Queendom” è stato montato in modo esperto per raccontare la storia che i registi volevano raccontare. Come ha sottolineato un critico, potrebbe non essere stato completato a causa di circostanze mutevoli. Per me, questo non lo rende meno importante o piacevole da guardare, spero che venga notato e vinca molti premi. Gena ora vive in Francia, spero che possa monetizzare la sua forma d’arte. Il film è attualmente disponibile nel Regno Unito su BBC iPlayer come parte della serie di documentari internazionali “Storyville”.